Suggerimenti per la prevenzione di comportamenti a rischio nell’uso della rete
Con cadenza quasi quotidiana pervengono notizie riguardanti nuove “sfide social” (“challenge”) rinvenibili in rete e i correlati allarmi per l’incolumità fisica e psicologica dei giovani e giovanissimi che le praticano con il rischio di divenirne vittime inconsapevoli.
Pericolosità e frequenza di queste sfide paiono sovrastare ciò di cui la più parte del mondo adulto è in grado di capacitarsi. Sfide dell’assurdo che dominano i social giovanili.
Recentemente segnalata, dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica del compartimento di Polizia Postale e Comunicazioni Emilia-Romagna, è la “challenge” denominata “cicatrice francese”, diffusa su una nota piattaforma social.
La “sfida” è dimensione caratterizzante l’età adolescenziale e preadolescenziale, parte del processo di crescita e dei rituali di differenziazione dall’adulto. Tuttavia, negli ultimi anni e sempre più, si rileva un’accentuazione dei comportamenti trasgressivi e aggressivi, in chiave solo apparentemente ludica oppure esplicitamente di “ars gladatoria”. Diffusa è la violazione delle regole di convivenza civile, anche oltre il limite della legalità, con spiccate componenti di violenza ed autolesionismo.
Come fronteggiare questa deriva delle relazioni sociali, esponenzialmente alimentata dalla rete? Le alleanze educative non sono una novità eppure costituiscono, oggi ancor più, “bastioni” irrinunciabili per cercare di contenere il funambolismo giovanile: gli stati “su”, come pure gli stati “giù” dell’autopercezione.
Alleanze educative, dunque. Fra scuole, genitori e studenti. Fra scuole e istituzioni. Fra scuole e comunità territoriali. Richiamare la necessità di alleanze non costituisce vuoto e retorico declamare. Tutt’altro. Si tratta del riconoscimento di ruoli complementari fra soggetti educativi ed istituzionali e della necessità di reciproca collaborazione. Anche quando non è facile.
Le alleanze educative favoriscono l’attenzione cooperativa ai bisogni di ciascun studente, alle motivazioni perlopiù inespresse che spingono alcuni ad attuare comportamenti sfidanti e ad infrangere le regole. Ricercando ad ogni costo visibilità nel contesto dei pari e nel mondo dei social, nell’ansia di affermazione di sé.
Ai fini della prevenzione di comportamenti a rischio nell’uso della rete è essenziale, nel quadro della necessaria alleanza con i genitori, la costante reciproca informazione e l’invito al monitoraggio, per quanto possibile, dei contenuti on line visualizzati dagli studenti.
Nelle scuole secondarie di II grado, la rappresentanza studentesca, anche per il tramite delle Consulte Provinciali degli Studenti e del Coordinamento regionale periodicamente incontrato da questo Ufficio, costituisce ulteriore “agente” di promozione dell’utilizzo consapevole della rete, di azioni di sensibilizzazione e peer education. Le Istituzioni scolastiche dell’Emilia-Romagna sono invitate a valorizzare le richiamate esperienze studentesche di cittadinanza sociale. Considerata la complessità della tematica e la velocità di mutamento della rete e delle “sfide” da questa rilanciate, prezioso il costante raccordo di questo Ufficio con il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica del compartimento di Polizia Postale e Comunicazioni, che si ringrazia per la sempre costante attenzione al mondo della scuola.
Per l’affronto dei processi emulativi insidiosamente connessi alle “sfide social”, per consulenza su situazioni puntuali e, più in generale, per azioni di sostegno all’agire scolare, questo Ufficio resta a disposizione delle Istituzioni scolastiche in indirizzo.
Il Direttore Generale
Stefano Versari
Commenti recenti