Una lezione di storia diversa dal solito: la 1 A alla scoperta del Castello di Coriano
A partire dall’anno X, re e principi d’Europa, riscontrando difficoltà crescenti
nel governo del territorio, lo suddivisero in feudi, all’interno dei quali fecero
costruire dei castelli, usati inizialmente come fortezze militari, per difendersi
dai signori vicini e per affermare il loro predominio sul territorio, offrendo
anche protezione alla popolazione in caso di attacchi esterni.
Anche il piccolo paese di Coriano fu soggetto a questa suddivisione,
testimoniata proprio dalla presenza di un castello, struttura che, pur essendo
non eccessivamente estesa, è dotata di tutto quello di cui un feudo poteva
necessitare.
Ecco perché, dopo aver presentato la struttura modello di un feudo,
attraverso il libro di testo e la visione di videodocumentari, i ragazzi della 1 A
sono stati accompagnati direttamente “sul campo”, muniti di block notes e
matita.
Venerdì 15 marzo, in una bella giornata primaverile, i ragazzi, usciti dalla
scuola, dopo aver attraversato il paese, si sono incamminati lungo la stretta
via che conduce al Castello malatestiano, costruito, anche a Coriano, in
posizione sopraelevata rispetto al paese.
Le insegnanti hanno esortato fin da subito i ragazzi a osservare attentamente
le caratteristiche di quello che rimane dell’antico borgo medievale: le vie
strette e in salita, le case attaccate le une alle altre, le piccole botteghe ora
chiuse.
Utilizzando la tecnica del See, think, wonder (M t V), i ragazzi hanno
annotato sul loro block notes ciò che vedevano, realizzando schizzi sommari
che sarebbero stati utilissimi in seguito, per il lavoro in classe.
Durante l’uscita hanno poi integrato questi appunti attingendo dalle iscrizioni
nei pressi dei luoghi d’interesse (ingresso, mastio, torre principale) e dalle
informazioni che, via via, l’insegnante leggeva loro, tratte dal depliant fornito
dalla biblioteca.
La raccolta di questi dati, seppur sommaria e confusa, ha permesso ai
ragazzi di farsi un’idea delle caratteristiche del luogo nel periodo medievale e
della vita che poteva caratterizzare le persone del tempo.
Diversi alunni hanno osseervato l’asperità del sito, al di fuori delle mura, ma
anche l’eccellente posizione,a sud, che permetteva l’illuminazione solare del
sito per gran parte della giornata. Altri ragazzi, raccogliendo questi dati,
hanno cominciato a fare ipotesi sulle coltivazioni che potevano essere
particolarmente produttive a quel tempo, in relazione anche a quanto trovato
all’interno del castello come il molino ad olio e le fosse granaie.
Raccolti molteplici dati dal “vivo”, siamo ritornati a scuola e, nella settimana
successiva, è iniziato il lavoro di ricerca delle informazioni atte a confermare,
disdire o ampliare le ipotesi effettuate.
Commenti recenti