UNA MATTINATA FUORI PROGRAMMA, CLASSE IV A PRIMARIA ROSASPINA
“Le fiabe servono alla matematica come la matematica serve alle fiabe. Servono alla poesia, alla musica,
all’utopia, all’impegno politico: insomma, all’uomo intero, e non solo al fantasticatore” Gianni Rodari.
Sono giorni che in classe si parla di ciò che sta avvenendo nel mondo, delle immagini di guerra che fanno
purtroppo parte della quotidianità di ognuno di noi, bambini compresi. Abbiamo riflettuto tanto come
insegnanti, come adulti, come esempi di vita che i nostri alunni hanno in classe tutti i giorni. E’ difficile
parlare di guerra, di conflitto, di dolore e spesso pare che le parole manchino. Così, in una mattinata di
autunno con una luce particolare e una gran voglia di confrontarci, abbiamo scelto di fermare il
programma, di non occuparci di una grammatica qualsiasi, ma di portare fra noi la grammatica dei nostri
cuori, dei pensieri profondi dei bambini, che spesso è proprio quando non parlano, che hanno tanto da
raccontare. Abbiamo iniziato leggendo in cerchio una bellissima storia di Rodari, “La guerra delle campane”
e proprio quella pace scoppiata da campane che avrebbero dovuto annunciare la guerra, ci ha dato
l’occasione per iniziare un dialogo in cerchio. Come sempre accade, quando l’interesse va oltre ad ogni
parola, sono calati fra noi il silenzio, l’attenzione e la voglia di esprimersi con franchezza, spontaneità. Al
termine del nostro cerchio, abbiamo deciso di creare un cartellone, col contributo dell’intera classe, così da
lasciar traccia a tutta la nostra scuola, di ciò che in una splendida mattina di autunno siamo stati capaci di
fare insieme, uscendo dal programma o forse facendo entrare ognuno di noi in quel programma,
rendendolo risorsa, riflessione, vita, crescita, cammino, da percorrere insieme, in classe, a scuola.
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